Ciao e benvenuta nel mio regno :)
In questo articolo continuo e completo il mio articolo primo articolo dedicato alle origini dell'Abito da Sposa, che trovi sempre qui nel blog.
Come ti ho rivelato nel primo articolo l'Abito da Sposa, al contrario di quanto si pensi, non nasce bianco.
Difatti, il primo Abito da Sposa bianco, documentato, fu indossato dalla principessa Filippa di Lanchaster, figlia di Enrico IV d’Inghilterra, quando sposò Erik di Pomerania, il 26 ottobre del 1406, nella Cattedrale di Lund in Svezia.
La principessa Filippa durante le sue Nozze Reali indossava una tunica bianca abbinata al mantello di seta bianco bordato di pelliccia di ermellino.
Da sogno fu anche l’abito di raso bianco ricamato con fili d’oro e perle di Caterina d’Aragona che si sposò a Londra all’età di 15 anni con il principe Arthur Tudor il 14 novembre del 1501.
L’abito di Caterina era allargato dal verdugale che non si era mai visto prima di allora in Inghilterra, Caterina indossava un velo di seta bianco che scendeva fino alla vita morbido sui lunghi capelli sciolti sulle spalle, simbolo questo di verginità, ed era bordato di oro e pietre preziose.
Grande scalpore causò l’abito bianco della regina di Scozia Maria Stuarda perché all’epoca il bianco era considerato dai francesi come il colore del lutto per le regine di Francia, per questo la scelta di indossare un abito bianco fu visto come un presagio funesto, perché solo dopo 2 anni dalle Nozze Francesco morì.
Ebbene, il 24 aprile del 1558 Maria Stuarda regina di Scozia alla giovane età di 16 anni scelse d’indossare un abito bianco per il suo Matrimonio con Francesco II di Francia causandolo un grande scandalo e un’importante rottura con la tradizione che avrebbe voluto vedere una tale Sposa di altissimo rango, vestita in abito con colori vivaci, brillanti e luminosi.
Così Maria di Scozia di bianco vestita convolò a Nozze con il futuro re di Francia, il loro fu un evento di raro splendore, celebrato nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi e vide il corteo di Nozze aperto dai principi vestiti sontuosamente seguiti da cardinali, vescovi e abati.
Durante il 700 gli Abiti da Sposa si arricchirono di motivi floreali, in questo periodo in Francia nacque lo stile impero caratterizzato dal famoso taglio effettuato sotto il seno, al preciso scopo di mascherare i fianchi larghi e l'addome pronunciato, questi abiti solitamente venivano realizzati nei colori pastello.
Fu solo nel 1840, anno del Matrimonio reale tra la Regina Vittoria ed Alberto di Sassonia-Coburgo-Ghota, che l'Abito da Sposa bianco divenne popolare e fu scelto dalle Spose dell’alta nobiltà.
Dunque, il 10 febbraio del 1840 la Regina Vittoria convolò a Nozze e per l’occasione William Dyce le creò l’abito da Sposa, abito che la regina scelse di farsi confezionare in Inghilterra con tessuti inglesi, per dimostrare il suo sostegno all’artigianato locale, in quell’epoca colpito duramente dalla rivoluzione industriale e dalla meccanizzazione di processi una volta realizzati a mano, come quello della creazione del pizzo.
Con il suo abito bianco la regina Vittoria lanciò così lo stile Vittoriano, l'abito era caratterizzato dal corpetto aderente a vita stretta e gonna ampia con strascico, identificando nel colore bianco l'abito da Sposa per eccellenza.
La regina Vittoria ruppe definitivamente la tradizione scegliendo di indossare un abito bianco anziché di color argento, usato fino ad allora nei Matrimoni regali.
Il suo abito era ricamato tutto in bianco, colore in grado di far risaltare al massimo il pizzo, era arricchito con fiori d’arancio e completato da uno strascico lunghissimo, segno dell’alto rango.
Sui capelli la regina portava gli stessi fiori del vestito mescolati con i diamanti e aveva un velo di ricamo di Honiton.
La regina Vittoria con indosso tale abito, rifiutò il protocollo, essa privandosi dei mantelli di velluto rosso e dei decorati di ermellino, simboli di ricchezza e potere, dimostrò il suo preciso intento di voler sottolineare la valenza del suo Matrimonio contratto per amore e non per motivi politici, così come era consuetudine fare a quei tempi.
In pratica, la regina Vittoria rifiutando di indossare abiti e gioielli tradizionali e vestendo l’abito bianco dichiarava al mondo intero, che non era la regina a sposare Alberto, bensì Vittoria donna innamorata.
In definitiva, l’Abito Bianco simboleggiava l’atto di Vittoria di spogliarsi della sua ricchezza e del suo potere per sposare il suo amato.
Fu così che dopo il Matrimonio della regina Vittoria si lanciò la moda dell’abito bianco e grazie alla diffusione di fotografie e riviste il suo Abito da Sposa bianco arrivò ovunque in tutte le corti d’Europa e in ogni angolo dell’Occidente.
Negli anni a seguire tutte le nobildonne, per il loro Matrimonio, vestirono in abito bianco e amavano indossare veli di pizzo antichi tramandati dalle donne di famiglia, comunque l’Abito Bianco restava prerogativa solo delle donne ricche in quanto erano le uniche a potersi permettere un abito per ogni occasione.
Difatti, se si analizzano i lavori dei primi stilisti non si trova un modello definito di Abito da Sposa bensì si trovano modelli di abiti da ballo, da corte da sera.
E' da notare che per i Matrimoni comuni non esisteva ancora lo strascico che comparve nell’Abito da Sposa solo nel XVI secolo, esso divenne elemento distintivo ed esclusivo dei grandi Matrimoni, perché era simbolo di potere e prestigio, in altre parole dalla lunghezza dello strascico si poteva desumere l’appartenenza sociale, per cui quanto più lo strascico era lungo e decorato tanto più era sinonimo di ricchezza e di prestigio.
Nel XIX secolo precisamente nel 1854 la Chiesa cattolica riconobbe il dogma dell'Immacolata Concezione ed il colore bianco assunse il significato di purezza, ed ecco che intorno agli anni Trenta del XX secolo si affermò l'Abito da Sposa così come lo intendiamo oggi:
bianco
lungo
con lo strascico
con il velo.
Da allora i più grandi stilisti interpretarono, secondo il loro stile, l'abito bianco, ad esempio durante gli anni venti l’Abito da Sposa firmato Coco Chanel era corto e con lo strascico lungo.
Tra le due guerre mondiali, la moda ovviamente subì una fase recessiva che portò all’essenzialità, negli Abiti da Sposa, le gonne si accorciarono, si eliminarono tutti gli elementi decorativi e addirittura, spesso, l’abito veniva prestato, passando da una famiglia all’altra.
In questo periodo si riconosceva l'appartenenza ad una specifica classe sociale dallo stile del Matrimonio e dal tipo di abiti, infatti, in un Matrimonio dai toni solenni, secondo il galateo, lo Sposo, i padri, i fratelli e i testimoni indossavano il Tight e la Sposa vestiva in abito lungo, con strascico e velo.
Se invece il Matrimonio era in tono minore lo Sposo vestiva un completo grigio ferro oppure blu e la Sposa indossava un abito corto, con il velo corto fino alle spalle, per cui l’abito risultava meno spettacolare anche se era comunque elegante e curato nei dettagli.
Tale regola di galateo vige tuttora e comunque la tendenza delle Spose continua a confermare la preferenza per l’Abito da Sposa bianco, lungo, con lo strascico ed il velo lungo, sia nel caso in cui lo Sposo scelga d'indossare il Tight o meno.
In definitiva, evita di considerare l'Abito bianco come antico, classico, tradizionale ed obbligatorio, perché non è affatto così.
L'Abito bianco è difatti il frutto di una tua scelta precisa.
Quindi, sentiti libera di scegliere il tuo Abito da Sposa assecondando solo i tuoi desideri, il tuo stile personale e le tue esigenze.
Rammenta, l’unica vera regola da tener presente vuole che il tuo Abito da Sposa parli di Te, rispecchi la tua personalità ed esalti la tua vera bellezza in un giorno dove tutto deve risplendere di luce per illuminare il tuo fatidico SI!
Infondo, come hai potuto notare, da quanto ti ho appena raccontato, anche le più grandi regine hanno scelto il loro Abito da Sposa seguendo il loro cuore e contravvenendo alle più rigide regole di etichetta.
Per cui nel momento in cui scegli il tuo Abito da Sposa ricorda che esso ha l'importante compito di narrare TE in quanto donna e Sposa, in quanto Regina del tuo Si.
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Un abbraccio favoloso.
Maria
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